martedì 3 giugno 2008

al mio nonno

E lì, a quel punto, cadde il quadro. A mem’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certopunto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran.Cos’è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C’ha un’anima, anche lui,poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, neparlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante, è quello,fran. O lo sapevano già dall’inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra setteanni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto: fran. Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto.Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando tiguardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio...
Ciao nonno.....

-Alessandro Baricco-